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Il bias e la stagionalità sono gli elementi più discussi e, talvolta, fraintesi nel trading automatico. Il bias è un termine che si riferisce alla tendenza di uno strumento finanziario nel seguire un trend ripetuto nel tempo, sia esso rialzista o ribassista. Un esempio classico è il noto aforisma di Wall Street: “Sell in May and go away”, che suggerisce di vendere le azioni a maggio e ricomprarle successivamente per beneficiare di fluttuazioni stagionali del mercato azionario.
Il bias si riferisce a delle regolarità statistiche osservabili sui mercati finanziari. In altre parole, ci si aspetta che un asset si comporti in un determinato modo in certi periodi dell’anno. Il bias stagionale è un fenomeno naturale che può essere influenzato da vari fattori esterni, come le condizioni economiche o gli eventi geopolitici. Esistono molte altre tipologie di bias. Ad esempio, nei mercati agricoli, i cicli di semina e raccolto hanno un forte impatto sui prezzi delle materie prime agricole. La stagionalità agricola, infatti, è più marcata rispetto a quella del mercato azionario, poiché i cicli di produzione agricola seguono un andamento naturale legato alle condizioni climatiche.
Quando si parla di bias, è importante distinguere tra correlazione e causalità. Mentre la correlazione indica che due fenomeni si verificano contemporaneamente, la causalità stabilisce che un evento è la causa diretta dell’altro. Ad esempio, se notiamo che i prezzi dell’oro tendono a salire durante le crisi economiche, possiamo parlare di una correlazione. Tuttavia, se riusciamo a dimostrare che la crisi economica è la causa dell’aumento dei prezzi dell’oro, allora abbiamo identificato una causalità.
Uno degli asset più famosi per il suo comportamento stagionale è l’oro, spesso considerato un bene rifugio. Analizzando i dati storici dei futures sull’oro dal 2007 al 2020, possiamo osservare delle tendenze stagionali chiare. Ad esempio, l’oro tende a salire nei primi mesi dell’anno, segue un periodo laterale-ribassista fino all’estate, per poi riprendere a salire in autunno e durante le festività natalizie.
I bias stagionali dovrebbero essere utilizzati solo come filtri per evitare decisioni sbagliate. Inoltre, poiché i bias si basano su valori medi, potrebbero essere influenzati da eventi eccezionali e perdere quindi la loro rilevanza statistica. Un approccio più efficace potrebbe essere quello di utilizzare i bias stagionali come un supporto alla strategia principale. Ad esempio, se si identifica un periodo storicamente favorevole per l’oro, lo si può utilizzare come conferma per una strategia di breakout. In questo modo, si sta seguendo la dinamica del prezzo e non si sta scommettendo semplicemente su una tendenza stagionale.
Una volta individuata una stagionalità, è importante validarla con l’analisi statistica. Nel caso dell’oro, ad esempio, analizzando il periodo dal 1 gennaio al 26 febbraio, possiamo osservare che in 11 anni su 13 l’oro ha registrato una performance positiva. Anche se 13 campioni non rappresentano un dataset statisticamente significativo, possiamo comunque trarre delle conclusioni basate sull’intero campione osservato.
Quando si osserva un bias stagionale, il primo passo da fare per verificarne l’affidabilità è quello di utilizzare l’analisi statistica. Questa fase è fondamentale, perché spesso le stagionalità possono apparire solide, ma non essere affidabili se non vengono supportate da dati statistici robusti. In pratica, l’obiettivo è quello di misurare la consistenza e la forza della stagionalità su un campione di dati sufficientemente esteso, eliminando così l’effetto di eventi isolati o casuali. Di seguito i passaggi operativi:
In conclusione, comprendere e validare il bias stagionale rappresenta un passo cruciale per i trader algoritmici interessati a sfruttare le dinamiche dei mercati finanziari. In primo luogo, è fondamentale riconoscere che non tutte le stagionalità osservate sono affidabili. Di conseguenza, utilizzare un approccio statistico per verificare la significatività e la consistenza dei bias è essenziale. Inoltre, è importante ricordare che i bias stagionali dovrebbero essere visti come strumenti di supporto e non come strategie autonome. Per di più, integrarli con altre analisi tecniche o fondamentali consente di ottenere una visione più chiara delle opportunità di mercato. Tuttavia, è necessario procedere con cautela. Infatti, eventi straordinari o cambiamenti macroeconomici possono influenzare la validità di un bias. In sintesi, sfruttare i bias stagionali nel trading automatico può offrire un vantaggio competitivo, a patto che vengano supportati da un’analisi rigorosa.
Disclaimer grafici realizzati con AI
I grafici presenti in questo articolo sono generati con l’ausilio di un’intelligenza artificiale e sono concepiti esclusivamente a scopo illustrativo e didattico. I dati rappresentati non fanno riferimento a situazioni, eventi o performance reali, bensì a scenari ipotetici e plausibili.
Tali contenuti non devono essere interpretati come consulenza finanziaria, raccomandazione di investimento o indicazione di performance future. Si invita il lettore a effettuare una valutazione autonoma e a rivolgersi a professionisti qualificati prima di prendere qualsiasi decisione finanziaria.
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